Evercade

E’ arrivata la nuova console dedica agli amanti del retrogaming e del gaming in generale, Evercade è una vera e propria console a cartucce che tramite queste ultime ci permette di rigiocare a differenti vecchi giochi su varie piattaforme e, perché no, anche di avvicinarci a nuove creazioni indipendenti.

La console permette di giocare numerosi titoli in maniera del tutto legale, i titoli sono ospitati su delle cartucce dedicate, una sorta di raccolte di giochi, che con questo sistema promette di riproporre il piacere del gioco su supporto fisico.  Questa è l’unico vero richiamo al mondo retro, la console infatti non ha uscite video SCART/RGB o composite di alcun tipo, unica uscita video una mini HDMI, si possono collegare sino a quattro controller, tre in più rispetto a quello fornito in bundle.

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Molti appassionati del settore videoludico hanno accolto questo prodotto con un certo entusiasmo, l’emulazione è ben calibrata i settaggi per i singoli giochi sono mirati e il risultato in emulazione è certamente ottimo come testimoniato da chi ha già avuto modo di provare la console. Sono certamente interessanti le compilation di giochi, raccolte da collezionare a costi tutto sommato contenuti, del resto di questo software videoludico si pagano solo imballo e stoccaggio delle rom sulle cartucce per lo più, oltre a qualche diritto a chi i diritti sul titolo li detiene, salvo il caso di giochi indipendenti ma questa è un’altra visione, che potrebbe assolvere al senso della console, ma che per il momento non ne giustifica del tutto l’acquisto.

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Francamente ritengo questa Evercade un prodotto poco appetibile, basa la sua ragion d’essere sul fascino delle cartucce fisiche collezionabili, e lo fa con stile, basti pensare agli easteregg che si possono rivelare inserendo due cartucce gioco nei due slot disponibili, differenti combinazioni abilitano nuovi giochi nascosti e cose simili, nelle opzioni di configurazione è presente la possibilità di inserire codici utili magari a sbloccare funzionalità o cheat…

ma al netto di quanto sopra non ci sono altri elementi che possono affascinare gli appassionati del retrogaming, sarebbe stato bello avere una uscita video adatta a collegare la console ad un monitor/tv CRT o VGA… Alla fine siamo davanti ad uno scatolotto che emula, quindi nessun effetto real hardware, alcuni recensori hanno puntato molto sul discorso delle cartucce, ma tuttavia non credo ci si possa molto affezionare ad un “nuovo” paradigma che ci vuole paganti per l’ennesima volta di giochi già acquistati, da riacquistare su un nuovo supporto.

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Dreamcast, giochiamoci e “moddiamolo” !

La Storia  

“IL” o “LA” Dreamcast, il genere di appartenenza è da molto questione di discussione tra gli appassionati, è una console da gioco, rilasciata da SEGA nel 1998 e commercializzata sino al 2001, un ciclo vitale piuttosto breve. Il Dreamcast è una console con tecnologia a 32Bit molto amata dagli appassionati, prima della sesta generazione insieme a PlayStation 2 e XBOX, è anche stata, purtroppo l’ultima console prodotta da SEGA, che con l’abbandono alla prodizione del Dreamcast, chiude un ciclo produttivo durato diciotto anni.

Dopo la discutibile Sega Saturn, SEGA presenta questa console che si propone da subito con un hardware decisamente più “economico” in termini produttivi, ma anche più accessibile in termini di sviluppo, la CPU è un Hitachi SuperH 4 e la GPU una NEC Power VR, già noto ad una nicchia di giocatori PC dell’epoca, il Power VR fu un non poi troppo timido rivale dell’allora diffusissimo ed apprezzatissimo chip VooDoo di 3DFX. Il supporto dalle terze parti venne un po’ a mancare, in Giappone l’accoglienza fu tutto sommato timida, se pensiamo a cosa rappresentasse SEGA in quel periodo in Giappone, mentre negli USA, dopo un campagna di marketing molto estesa godette di un’accoglienza decisamente migliore. Gli appassionati ed i professionisti del settore tutti concordi nel definire il Dreamcast una console eccezionale, avveniristica, tanto da includere al suo interno un modem per la connessione ad internet, modem per altro integrato in un modulo sostituibile, anche in previsione di un differente tipo di connettività.  Purtroppo però, il successo della prima PlayStation a discapito del Saturn, e le aspettative createsi intorno alla prossima uscita di PlayStation 2, furono un grosso problema per SEGA, che non riuscì, nonostante il deciso taglio dei prezzi, a raggiungere un numero di vendite soddisfacente. Furono venduti circo 9.3 milioni di unità, ma questo non bastò e SEGA usci definitivamente dal mondo console, per divenire produttore terzo.

Ad oggi ci sono molti Dreamcast ancora in giro, non è una console così rara, e per nostalgici appassionati che volessero giocare ai vecchi titoli disponibili nel discreto e mediamente ottimo parco titoli, recuperare “i pezzi” per farlo in real hardware è tutt’atro che impossibile, e nemmeno poi troppo costoso, di seguito ecco alcuni consigli e link utili.

Sostituiamo l’unità di alimentazione interna…

Il Dreamcast, in tutte le sue versioni, era fornito con il classico ed ingombrante alimentatore esterno, che presentava un po’ a caso su praticamente tutta la linea produttiva un lieve difetto, ovvero, tendeva a scaldare un po’ tanto, questo non precludeva il normale utilizzo della console, ma considerato che il Dreamcast aveva al suo interno un hardware “potente” per l’epoca ed era dotato di una ventola per dissipare il calore, va da se che più calore c’è e “peggio” è, senza contare che ora come ora i circuiti di alimentazione presenti all’interno delle console sono per lo meno vetusti. Possiamo sostituire l’intero blocco di alimentazione con una scheda decisamente più “leggera” e meno ingombrante, la si può acquistare su Amazon, e per un prezzo inferiore, ma variabile anche su eBay. queste scede di alimentazione ”PICO PSU Dreamcast power unit” hanno prezzi variabili dai 25 ai 35 euro, sino a 50/55 euro per le unità che forniscono anche l’unità esterna per il funzionamento a 12V, in questo ultimo caso vi sconsiglio l’acquisto, in quanto un semplicissimo alimentatore con settaggi di adattamento su Amazon cosa pochi euro.

Questo Kit comprende entrambi, scheda di alimentazione ed alimentatore, ad un prezzo tutto sommato accettabile dato che abbiamo tutte le garanzie offerte da Amazon:

Il montaggio è davvero semplicissimo non richiede alcun uso di strumenti saldanti et simili:

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L’apertura della console è semplicissima, basterà rimuovere solo 4 viti poste il di sotto, sono viti a stella, unica nota, si deve tenere conto che è necessario sganciare il modulo del modem. Rimosse le quattro viti, la scocca superiore in plastica verrà via senza ulteriori resistenze.

A questo punto possiamo procedere con lo smontaggio del circuito di alimentazione, posto sulla sinistra, che mostra tutti i suoi anni in termini di costruzione. scolleghiamo il connettore di accensione posto in alto, e procediamo a svitare le due viti che tengono fissato l’alimentatore alla scocca, se è presente anche una specie di separazione isolante in platica trasparente, rimoviamole pure non servirà più. Nella parte inferiore l’unità di alimentazione è collegata tramite un connettore a pettine forato, solleviamo con delicatezza e decisione l’unità di alimentazione e questo si sgancerà definitivamente.

Ora andremo ad agganciare la nuova schedina di alimentazione, inserendola del connettore a sei pin rimasto scoperto, la fisseremo con una vite in uno dei fori ove possibile farlo, possiamo riutilizzare una delle due viti rimosse in precedenza per lo sgancio del vecchio alimentatore, ricolleghiamo il connettore di accensione e posizioniamo l’ingresso di alimentazione nella scalanatura apposita presente sulla scocca della console.

Le foto sopra vi siano utili per trovare i riferimenti alle descrizioni sopracitate, la nuova scheda di alimentazione è stata montata.

 

GD-ROM… Usiamo memorie SSD per i giochi…

Come direbbe qualcuno che del Dreamcast ha parlato poco, “Si ma i giochi ???”, bella domanda, abbiamo la possibilità di utilizzare i giochi sui supporti originali, certamente, la dove ne avessimo a disposizione e/o nel caso li acquistassimo sul fiorente mercato dell’usato di eBay a prezzi mediamente folli. E’ possibile masterizzare copie di backup dei nostri GD-Rom, per altro perdendo qualcosa in qualità, solitamente dell’audio, si perché i supporti disco del Dreamcast arrivano ad 1Gb di storage, da cui l’acronimo GD-ROM, non vi spiegherò in queste righe come fare copie di backup dei vostri dischi originali, mi limiterò a segnalarvi che in rete c’è chi lo ha fatto per voi…

Tuttavia dobbiamo tenere a mente che la meccanica per la lettura dei supporti ottici: lente, allineamento di quest’ultima, laser e quant’altro sono sicuramente soggetti ad usura, per ovviare a questo problema ci viene incontro un fantastico oggettino chiamato GD-EMU, ovvero una scheda da collegare al Dreamcast al posto dell’unità ottica meccanica, che ci permetterà attraverso il suo software di “ingannare” il Dreamcast facendogli credere di leggere un supporto ottico, ma attingendo in realtà da immagini di questi ultimi archiviati su un supporto SSD. Magnifico!

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L’ottica si smonta facilmente, ci sono tre viti che la tengono saldata alla pase, tolte le viti procediamo come per il circuito di alimentazione, in quanto sulla parte bassa l’unita è collegata alla macchina con una pettine, solleviamola mantendola diritta per non rischiare di danneggiare il pettine di collegamento, con dolcezza e decisione.

Una volta rimosso il lettore ottico, possiamo inserire il nostro GD-EMU, colleghiamolo al pettine ora libero, allineandolo con il nostro GD-EMU e esercitando una pressione delicata e precisa sino a fine corsa, è davvero molto semplice. Solitamente vengono forniti dei distanziali in plastica, ovvero dei piccoli perni che incastrati nella scheda di modifica, creano un appoggio naturale per quest’ultima, a seconda delle versioni della nostra console, e della scheda GD-EMU, potrebbe risultare possibile fissarla con una vice alla base, nel caso facciamolo riutilizzando una di quelle tolte per smontare l’ottica CD-ROM. Le foto di cui sopra sono utili a trovare i riferimenti descritti.

Ora, che tutto è installato, verifichiamo il collegamento di tutto e procediamo con la ricostruzione/chiusura del Dreamcast, una volta assemblato nuovamente 

Se tutto è stato fatto correttamente, il vostro Dreamcast partirà regolarmente, all’uso potrebbe chiedervi di impostare data e ora, e successivamente, nulla partirà normalmente, ora che si fa ?

 

Il software necessario per utilizzare GDEMU!

Per trasferire ed organizzare i giochi sulla scheda SSD è possibile utilizzare un software di riferimento utile allo scopo, GDEMU SD Maker, grazie all’uso di questo software potrete archiviare le immagini disco dei giochi nella memoria SD.

Il software è estremamente intuitivo, basterà selezionare il file immagine ed il software si occuperà di preparare l’archivio al termine dell’inserimento dei giochi a disposizione.

 

Collegamento VGA

Il Dreamcast può essere connesso ad un monitor tramite cavo VGA, questa opzione è interessante in quanto potrà permettervi di apprezzare al meglio le potenzialità grafiche della console, Potete utilizzare un cavo apposito, ne vendono alcuni anche su Amazon, obiettivamente non posso dire siano cavi di altissima qualità, tutt’altro, si tratta di prodotti non eccelsi, ma fanno nei limiti quello che promettono, con un buon compromesso sul prezzo. Se invece siete veri appassionati, come il sottoscritto, allora esiste al mondo un solo posto dove comprare cavi per le vostra console retro, ovvero: Retro Gaming Cables, carissimo e con costi di dogana. Qui di seguito un buon compromesso per un cavo VGA da utilizzare con il vostro Dreamcast.

E questo per ora e tutto…

P.S. un wallpaper per i fan del Dreamcast

dreamcast logo tribute

 

New BitBoy V3

Nei nostri tempi il fenomeno del retrogaming è molto molto diffuso, questo comporta il manifestarsi di idee, iniziative e progetti di merito, in ambito software, con lo sviluppo di emulatori sempre più performanti e “raffinati”, in ambito social con l’esplosione esponenziale di “RETROGIOCATORIi” che si cimentano in lunghi gameplay e dirette evocative ed iniziative di promozione CULTURALE, (consiglio la Kenobisboch Producrion), sia nell’hardware, ambito in cui costruttori e produttori presentano moltisimmi “oggetti” alcuni degni di nota, altri meno. Tra quelli degni di nota, che hanno fatto breccia nell’interesse generale, non possiamo non menzionare il BitBoy, oggetto e soggetto di questo breve articolo
Il BitBoy altro non è che una mini, molto mini, console da gioco, in grado di far girare giochi per defferenti piattaforme,  grazie l software di emulazione, sono disponibili in emulazione differenti macchine da gioco: Nes, SNes, Mastersystem, Megadrive, NeoGeo, PCEngine, GamaBoy e non solo, sono infatti presenti hack che ci permettono di giocare a giochi DOS, come ad esempio: Doom con i suoi derivati, Prince of Persina, Wolfenstein e altro ancora…

Mentre scrivo queste poche righe è uscita una nuova versione del BitBoy chiamata pocketGo, io possiedo la versione 3, differente dal punto di vista estetico, rispetto a quella che potete osservare nelle foto quì sopra, poco cambia dal punto di vista dell’hardware, vengono aggiunti due testi a grilletto sul lato della console, ma la batteria non è più removibile, insoma questione di gusti alla fine

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